Regia GIANCARLO GENTILUCCI
Interpreti Giacomo Vallozza, Giulio Votta, Tiziana Irti
Inizio 12/01/2014, 17:34 | Fine 12/01/2014, 18:45
Testo di
Roberto Melchiorre
Musiche
Sandro Paciocco
Coreografie
Romina Masi
Con
Giacomo Vallozza, Giulio Votta, Tiziana Irti
Coro del Video
Gilda Bernabei, Luisa Chelli, Matteo Di Genova ,
Marzia Ippoliti, Wilma Moscardi
Luci e video
Daniela Vespa
Foto
Paolo Porto
Regia
Giancarlo Gentilucci
Lo spettacolo andrà in scena
domenica 12 gennaio ore 17.30
presso il Teatro Comunale di Città S. Angelo
Il 2014 del Teatro Immediato inizia domenica 12 gennaio alle ore 17.30 con lo spettacolo Il melo selvatico, testo di Roberto Melchiorre, regia di Giancarlo Gentilucci, produzione Arti e Spettacolo. La Compagnia aquilana, tra le più significative sul territorio abruzzese, in questo lavoro esplora la condizione di sospensione che gli abitanti e i luoghi subiscono a seguito di un evento straordinario e catastrofico: il pubblico è accompagnato dentro un viaggio attraverso la perdita della propria identità e la ricerca della stessa sotto una nuova forma. E’ un’indagine su una sorta di naufragio, inteso come risultato di una catastrofe sì naturale, ma anche sociale ed economica.
“Le città sono fatte dagli uomini, gli uomini sono mortali, di conseguenza anche le città sono mortali”.
Lo spettacolo ragiona sui temi legati alla distruzione e possibile ricostruzione di una città, distaccandosi da esempi reali e portando l’argomento trattato su un piano universale. E’ il racconto di uno smarrimento di due personaggi che si aggirano alla ricerca di una meta – forse la loro città – e quando la trovano, capiscono che non è più la città dei loro ricordi, ma un nuovo oggetto che va esplorato, compreso e reinventato in modo diverso.
E’ la storia di un viaggio, un viaggio alla ricerca del senso di una fine: quella di una città. In soccorso dei due viaggiatori in cerca di risposte arrivano la poesia, il mito, la filosofia. I coreuti ricordano ai due protagonisti di questo dramma una grande verità: un nuovo inizio è possibile solo dopo aver preso coscienza fino in fondo, senza pietà alcuna, che nulla potrà essere come prima e che non si può ricostruire senza l’ utopia e senza il pensiero, non di una nuova città ma di una città nuova.
Quello che mi ha stimolato è la percezione di una sorta di stasi esistenziale delle persone, ferme in attesa di una possibile rinascita e della realizzazione di desideri che l’esperienza drammatica ha suscitato. Questa attitudine mi ha fatto rivolgere lo sguardo verso le nuove generazioni, nate e cresciute dopo una catastrofe, che dei vecchi rituali e delle vecchie abitudini delle città non hanno memoria. L’investimento di nuove idee e di un nuovo modo di vivere i territori e le città, appartiene alle nuove generazioni. (Giancarlo Gentilucci)
Ci sono argomenti che – per essere trattati fuori dall’agone della cronaca, delle polemiche e dell’emergenza – hanno bisogno di essere osservati con uno sguardo che si ponga ad una giusta distanza. Paradossalmente, in questi casi, è necessario distaccarsi dalla realtà per tentare di comprenderla meglio. Ecco perché ho deciso di affrontare il tema della distruzione/ricostruzione di una città – questione che a L’Aquila assume un valore autenticamente straordinario – scegliendo il registro lirico, metafisico, visionario. (Roberto Melchiorre)
IL MELO SELVATICO DRAMMA IN QUATTRO SCENE E UN EPILOGO, è il quarto capitolo di un lavoro di ricerca che Arti e Spettacolo ha svolto sul territorio dopo il terremoto. Lo spettacolo ha debuttato il 24 luglio a L’Aquila in Piazza San Silvestro per “I Cantieri dell’Immaginario 2013”.
BIGLIETTI
PLATEA: intero € 12 – ridotto € 10
GALLERIA: intero € 10 – ridotto € 8
(Ridotto: studenti, soci dell’intercral, over 65)
FOTOGALLERY