Anno 2010
Regia Edoardo Oliva
Interpreti Elena De Ritis, Valeria Ferri, Vincenzo Mambella, Edoardo Oliva
In una delle sue linee artistiche il Teatro Immediato indaga ed esplora da tempo il rapporto tra sceneggiatura e drammaturgia . Alcuni spettacoli sono stati concepiti come una sorta di dialogo tra scrittura drammaturgica e scrittura cinematografica dove a confronto non sono soltanto le storie ma il modo di narrarle utilizzando due grammatiche, quella del teatro e quella del cinema, profondamente differenti, ma paradossalmente apparentate .
Lo spettacolo “Il nuotatore” trova ispirazione sia nel racconto breve di John Cheever che nel film “Un uomo a nudo” (1968) di Frank Perry con protagonista Burt Lancaster tratto dallo stesso racconto.
Un uomo in costume da bagno decide di tornare a casa a nuoto. Chi è quest’uomo? Da dove viene? Cosa cerca? Le piscine delle ville che incontrerà una dietro l’altra, creano una sorta di lungo fiume che risale lungo la collina fino a casa sua. Lui vi nuoterà. Come un remoto, nobile esploratore navigherà tra acque azzurrine, tra incontri soliti ed insoliti, in una progressione crepuscolare che via via trasformerà il singolare “fiume” in una vena scoperta. La sua identità verrà destrutturata, l’entusiasmo, l’incanto muteranno in frustrazione. L’agile palpito si contrarrà in spasmo.
Nei tanti microcosmi onirici e surreali trafitti dalle nuotate del nostro personaggio, echeggiano atmosfere, suoni, volti, colori da un caleidoscopio di citazioni cinematografiche, musicali, figurative, letterarie (una per tutte il “Baast’n” degli amatissimi Fruttero e Lucentini) .
Il passaggio dalla grammatica cinematografica a quella teatrale è stata una sfida notevole sia dal punto di vista della scrittura sia per quel che concerne la regia. Tanto nell’elaborazione del copione, interamente riscritto, quanto nella direzione degli attori e nella costruzione delle scene, si è partiti dalla consapevolezza che per restituire l’essenza poetica di un racconto o di un film, sia necessario “tradire” la fonte di ispirazione in quanto i codici di linguaggio sono tra di loro molto differenti. Nello specifico il salto è stato triplo: narrativa,sceneggiatura,drammaturgia.
Una contaminazione di arti e generi il cui obiettivo è stato quello di estrarre il “dna poetico” delle opere e di moltiplicarlo attraverso gli strumenti evocativi propri del teatro.